the_time_is_coming_by_dyurno-d3ayam0Premessa che nulla ha a che vedere con l’articolo o quasi. Oggi parlo anche di Cell Therapeutics e se rammentate i miei vecchi articoli in più di una occasione ho citato un buon samaritano di nome Marco che mi faceva trovare le PR della compagnia di James Bianco fresche fresche tutte le mattine, appena sfornate. Si da il caso che il signore in questione, al secolo Marco Marchi, oltre ad essere azionista di Cell Therapeutics sia anche un ottimo scrittore e che io stia cercando di convincerlo a scrivere un thriller sulla storia di Cell Therapeutics nel quale gli azionisti brutalmente assassinano James Bianco ogni due pagine. So che anche voi desiderate mettere le mani sia attorno al collo del CEO di Seattle che su un libro simile, quindi visitate il suo sito:

 

 

 

 

www.marcomarchi.net

 

 

 

 

Veniamo a noi.

L’articolo di oggi vale come “Haran Banjo segnale”, voglio essere chiaro fin dall’inizio, anche a costo di approfittare della sua disponibilità. Per come la vedo io il discorso relativo all’importanza dei tre studi è molto differente a seconda di quale compagnia si parli, così come potrebbe essere necessario applicare 3 diverse strategie comprendenti opzioni per chi volesse investire in questi titoli.

Anche qui voglio essere chiaro, ritengo che le possibilità di riuscita positiva per tutti e tre gli studi siano piuttosto basse. Riuscita “non positiva”, a seconda dei casi, non è sinonimo di “negativa”, a seconda del tipo di studio e di disegno dello stesso. Tenetelo bene a mente prima di insultarmi!

Questo ovviamente non significa nulla, è solo la mia opinione. Il bello (o il brutto, dipende dall’impatto sul portafoglio) è che negli studi clinici l’esito non è quasi mai scontato, in barba a quello che pensano il mercato o i blogger di indiscussa bellezza come me.

Se nel caso di Cell Therapeutics infatti il mercato probabilmente sconta già un risultato negativo e questo aspetto possa generare un minore impatto in caso questo avvenga, nel caso di Ziopharm e Celsion le aspettative sono state elevate. Da qui il rischio di farsi male, se siete azionisti delle due compagnie.

Iniziamo col chiarire le tempistiche e fornire qualche dettaglio.

Celsion, questione di giorni, o solo di ore…

Celsion (CLSN) attende i risultati della fase 3 chiamata HEAT che vede impiegato Thermodox, una doxorubicina modificata in modo da venir attivata dall’ipertermia, nel trattamento del tumore primitivo del fegato. Mi sono occupato della questione in un articolo recente (nel quale credo di aver spiegato i motivi per cui sono dubbioso circa l’esito dello studio) e in quell’occasione il crociato delle opzioni si era già reso disponibile ad avanzare una prima strategia impiegando opzioni, ma con un’accezione positiva di quelli che potrebbero essere i risultati dello studio. Ora, tempo permettendo visto che i dati potrebbero essere comunicati da un momento all’altro, credo che sia ragionevole ipotizzare uno scenario più negativo, che possa in parte servire da paracadute per chi sia deciso ad affrontare il rischio di tenere le azioni fino alla divulgazione dell’esito della fase 3.

Il maggior rischio in questo caso, ammesso che i dati siano negativi, è legato al fatto che la compagnia ruota attorno a Thermodox. In caso di fallimento nel raggiungere l’endpoint, fatte tutte le doverose considerazioni del caso, il rischio è che la compagnia si ritrovi senza aver in mano nessuna carta da poter giocare.

Ultima considerazione da “iena”: in caso di crollo del titolo (fatti tutti gli scongiuri possibili?) non riterrei l’ingresso meritevole, se non per considerazioni legate ad ipervenduto o gatti morti assortiti.

Cell Therapeutics, questione di giorni.

Come detto precedentemente il mercato non da molta fiducia ad Opaxio, candidato di Cell therapeutics in fase 3 nel trattamento del carcinoma ovarico iniziato dal Gynecologic Oncology Group (GOG) nel lontano 2005. Lo studio chiamato GOG 0212 ha lo scopo di verificare se la somministrazione di Opaxio sia più efficace in termini di sopravvivenza globale rispetto al trattamento con paclitaxel o alla semplice osservazione senza dosaggio di ulteriori chemioterapici fino all’evidenza di una progressione della malattia.

Questi i 3 bracci dello studio:

 

Braccio
Intervento
Braccio attivo:Opaxio  IV per 10-20 minuti al giorno 1. Opaxio
Braccio di controllo:Paclitaxel IV per 3 ore al giorno 1. Paclitaxel
Braccio osservazione:nessun trattamento fino a progressione della malattia. Nessun intervento

 

Durante la conference call per illustrare la 3Q12 di Cell Therapeutics, James Bianco ha annunciato che il GOG aveva raggiunto i 960 pazienti arruolati dei 1100 previsti e che contava di raggiungere il numero di eventi necessari per poter realizzare la prima analisi ad interim dei dati entro fine 2012. Questi dovrebbero essere disponibili per l’annuale meeting del Gynecologic Oncology Group che si terrà dal 24 a l 27 di gennaio. Giusto perché sia chiaro a tutti, il protocollo dello studio prevede la possibilità che lo studio sia arrestato per efficacia o per futilità.

Per gli amici azionisti di Cell Therapeutics che desiderano affrontare il verdetto, anche qui un possibile sfruttamento delle opzioni mi pare consigliabile. Come dicevo prima è vero che il mercato sembra essere molto prudente in merito e che probabilmente il risultato non darà luogo a eccessivi danni alla quotazione, ma ricordiamo che Opaxio è testato anche in altre indicazioni ed un eventuale passo falso potrebbe avere strascichi anche sul resto della sperimentazione. L’altra faccia della medaglia è che un risultato altamente positivo (quale potrebbe essere lo stop per efficacia, evento al quale però assegno possibilità molto, molto basse di accadimento) darebbe uno scossone al titolo di magnitudo decisamente elevata, vista la capitalizzazione odierna.

Opzioni si, visto il rischio, ma in ottica da iena?

Sempre dopo aver fatto tutti gli scongiuri possibili, qui si gioca la partita Cell Therapeutics in ottica vendite di Pixantrone, ma ci vorrà del tempo prima di avere dati credibili e comunque rimane l’ostacolo della commercializzazione senza un partner di peso, dell’approvazione in monoterapia e ad un dosaggio differente da quello testato negli studi registrativi, l’EXTEND concluso ed il PIX-R in corso. Se si dovesse verificare un crollo elevato, Pacritinib con la seconda delle fasi 3 da iniziare, quella vs Jakafi per intenderci, e soprattutto (a mio avviso) l’inizio di uno studio registrativo per Tosedostat potrebbero essere i motivi di vero interesse. Previa considerazione di cassa, ovvio, ma questo vale per tutti.

Ziopharm, questione di settimane.

Qui mi soffermo poco, visto che ne ho parlato tempo fa in diversi articoli, riguardo l’articolo di Forbes fatto sparire, riguardo la possibilità di entrare in seguito ad un tracollo del titolo dovuto al fallimento della fase 3 PICASSO (che poi è quello di cui vi parlo oggi) ed infine riguardo i primi bagliori di Intrexon.

In questo caso i dati della fase 3 di Palifosfamide nel trattamento del sarcoma dei tessuti molli sono attesi per marzo. Come ho avuto modo di dirvi fino allo sfinimento, più i dati tardano ad arrivare, peggio è per l’esito, secondo il motto da me stesso coniato “Se Tarda è un Tordo”. Lo so, è migliorabile.

Questo è quello che scrivevo ad ottobre, quando ancora sembrava possibile che i dati arrivassero per fine anno od inizio 2013:

Le possibilità che il trial vada a buon fine sono buone, anche se in questi casi fare previsioni non è mai semplice. Per quanto siano buone però, ritengo ci siano alcune considerazioni da fare. In primo luogo, trattandosi di un trial randomizzato vs placebo, mi aspetto che ogni ritardo nel comunicare i dati significhi che le possibilità di riuscita si assottiglino. In poche parole, solo a titolo di esempio, se i dati a dicembre potrebbero avere un 60% di possibilità di essere positivi, a gennaio 2013 la percentuale scenderebbe al 55%, a febbraio del 40%. Sono cifre indicative, sia chiaro.

Ok, siamo arrivati a marzo, quindi…

Anche qui per chi volesse rischiare, un minimo di conforto dall’amico Haran Banjo sarebbe utile. Ziopharm rimane dei tre il titolo più interessante, soprattutto in caso di fallimento colossale. I motivi li ho già spiegati, oggi voglio solo segnalare gli eventi che accadranno nel dopo rilascio dei dati e che riguardano il resto della pipeline.

Ad ASCO 13 Ziopharm presenterà dati più maturi della fase 1 di Ad-RTS IL-12 mentre per quanto concerne i dati della fase 2 se ne riparlerà a fine anno. Sembra sia in programma una fase 2 con Ad-RTS IL-12 e palifosfamide in terapia di combinazione, non penso che questo progetto potrebbe subire variazioni anche a seguito di un fallimento di PICASSO 3. L’eventuale inizio sembra essere comunque programmato dopo marzo…

Nessuno me l’ha chiesto, tuttavia…

Un piccolo consiglio e qualche considerazione. Tanto per cominciare, sono fermamente convinto che uno dei  modi migliori per far soldi sia quello di andare binario senza rischiare il giudizio avendo le azioni ancora in mano.

Se comunque avete deciso di rischiare perché pensate che questa volta ne valga la pena o semplicemente perché avete deciso di investire sul lungo periodo, tutte e due scelte che hanno ovviamente pieno diritto di cittadinanza, il mio consiglio è di cautelarvi con opzioni o liquidi per gestire un eventuale crollo.

Indipendentemente da come vadano a finire gli studi (e chiaro, in bocca al lupo a tutti!), la scelta meno rischiosa considerando che si tratta i analisi ad interim (e vista la capitalizzazione) mi pare quella di Cell Therapeutics, la più rischiosa quella di Celsion.

Dall’altra parte se siete in attesa di investire da iena, penso sia chiaro che la mia predilezione vada a Ziopharm…