Mai sfidarmi a scrivere titoli orripilanti! Questa è una citazione da “Heroes” (lo dico per Andreone), alla faccia dell’isola dei famosi. Oggi faccio il punto su Synta (SNTA), sul perché salga, sul cosa ci dobbiamo aspettare e su quali siano i rischi che accompagnano questa promettentissima compagnia.

Tutto l’articolo di oggi girerà attorno all’emissione di nuove azioni fatta recentemente, evento che mi ha permesso di aggiungere il titolo al portafoglio virtuale con risultati soddisfacenti stante il +18% realizzato fino ad ora (del portafoglio parlerò comunque  in un articolo separato).

Ora, SNTA ha recuperato tutto quello che aveva perso in seguito alla notizia dell’emissione ed anche oltre, grazie al +3% di ieri, segno che anche in una giornata contrastata come quella di ieri per il settore biotech, c’è attesa e fiducia.

I soldi incassati con la vendita delle nuove azioni andranno a contribuire in modo significativo sulle numerose sperimentazioni che vedono i due farmaci di punta, Elesclomol e Ganetespib. Non vado pazzo per Elesclomol, che si sappia, mentre trovo Ganetespib straordinario. Vi ricordate? L’HSP90 inibitore? Se la risposta è no, cliccate qui.

In modo particolare i soldi serviranno per la fase 3 di Ganetespib in pazienti con NSCLC (cancro al polmone non a piccole cellule) con mutazione ALK+ in pazienti naive (cioè mai trattati) a Crizotinib e per la fase 2 in pazienti con cancro al seno metastatico HER2+ e triplo negativo, oltre che alla fase 2b di elesclomol in NSCLC a cellule non squamose.

SNTA porterà ad ASCO i dati della fase 2 che serviranno per determinare il disegno della fase 3 con maggiore chiarezza, reclutare la giusta popolazione è sempre più importante per il buon esito degli studi clinici, ma i risultati potrebbero giungere prima.

Giusto per non perderci nei meandri di tutti i trials di questi tizi, metto la pipeline aggiornata.

Se guardate l’immagine vi accorgerete che c’è una anche una linea azzurra relativa ad una fase 2 di ganetespib in pazienti con AML in procinto di iniziare, ne avevo parlato tempo fa nell’articolo di Sunesis (SNSS).

Il trial più importante è il GALAXY, fase 2/3 che vede impegnati 240 pazienti nella prima fase, cioè la 2, più altrettanti circa 500 nella seconda parte, la fase 3. Lo scopo è determinare se l’aggiunta di ganetespib al Taxotere migliora la PFS e l’OS, cioè progressione libera da malattia e sopravvivenza, rispetto ai pazienti trattati col solo Taxotere. I dati della fase 2 sono determinanti perché in base alle analisi dei sottogruppi dei pazienti sarà possibile determinare quali rispondono meglio al farmaco ed arruolare quindi pazienti in modo mirato nella fase 3. Questo è data mining? Assolutamente no, si chiama pianificazione corretta di uno studio clinico. Si chiama terapia personalizzata, questo è il futuro.

L’altro studio di cui parlavo ad inizio articolo sarà sul NSCLC ALK+ e vedrà Ganetespib investigato come singolo agente in prima linea ma non sarà il solo: ulteriori trials vedranno il farmaco investigato in combinazione con Crizotinib o in pazienti refrattari allo stesso in diversi sottogruppi di pazienti con tumore al polmone.

Quanto sono importanti questi studi sul NSCLC? Sono fondamentali. Crizotinib ha ricevuto l’approvazione accelerata sulla base di due fasi 2 ad un unico braccio proprio per pazienti con NSCLC con presente la mutazione del gene ALK assieme ad un test diagnostico utilizzare con il farmaco.

Se i dati dovessero essere buoni, SNTA riuscirebbe probabilmente a trovare il partner per i diritti del farmaco in Asia, evento che, a detta della compagnia, si dovrebbe verificare in questi mesi. Altro asset che potrebbero sfruttare è il programma sugli inibitori dei canali del calcio nel trattamento delle infiammazioni.

Ma come interpretare l’emissione di nuove azioni? Sulle prime mi verrebbe da dire che se batti cassa l’accordo vuol dire che ritieni l’accordo lontano ma molto più probabilmente si tratta solo di prudenza, la regola d’oro dice di raccogliere soldi quando meno ne hai bisogno. La quotazione sale ed è assurdo rischiare di dover intervenire dopo la pubblicazione dei dati della fase 2, visto che non è detto che debba andare a buon fine, anche perché i primi risultati saranno riferiti alla popolazione ITT, cioè a tutti i soggetti trattati, l’analisi dei sottogruppi presumibilmente arriverà dopo.

Il succo del discorso comunque è che Ganetespib ha davanti a se molteplici strade e credo che SNTA stia facendo tutto al meglio. Organizzare uno studio clinico in modo mirato è fondamentale oggi giorno visto che la parola d’ordine in ambito oncologico è terapia personalizzata. I farmaci di nicchia salveranno il settore farmaceutico? Non saprei.

Di sicuro, a differenza della cheerleader di “Heroes”, Ganetespib non ha bisogno di essere salvato da nessuno. Anzi…