L’accordo GSK-Novartis che ha dato una notevole scossa al settore lo scorso aprile potrebbe giungere ad una definitiva consacrazione dopo che l’antitrust europeo avrà concesso il via libera all’operazione, evento che è previsto entro metà gennaio 2015. Come saprete tutto ciò ha un diretto impatto su Array, dato che potrebbe trovarsi nella interessante posizione di riottenere i pieni diritti su binimetinib(ex MEK162), MEK inibitore ora tra le mani di Novartis.

Ora, l’accordo fra i due colossi è uno di quelli che indubbiamente potrebbe far propendere per una soluzione articolata da parte dell’antitrust, se non una vero e proprio accertamento protratto nel tempo, qualora si ritenesse opportuno fare ulteriori approfondimenti. Il motivo è semplice, l’accordo è articolato, riguardando intere porzioni di pipeline ed imponente dal punto di vista finanziario. Qualora l’ente propendesse per una azione estesa nel tempo, per Array non cambierebbe sostanzialmente nulla rispetto ad oggi, qualora invece ci fosse un semaforo verde, si aprirebbero gli scenari che ho descritto nel report sulla compagnia.

Novartis acquisirebbe la componente oncologia di GSK per 14,5 miliardi di dollari, con la possibilità di aggiungere altri 1,5 miliardi a seconda dell’esito di COMBI-d, fase 3 che vede Mekinist e Tafinlar opposti al solo Tafinlar nel trattamento di pazienti con melanoma BRAF+. Sul versante opposto GSK acquisisce il programma sui vaccini di Novartis (ad eccezione di quelli per l’influenza, dei quali si parla tanto in questi giorni per via delle morti sospette) per 5,5 miliardi di dollari, oltre a potenziali milestones per 1,8 miliardi. A complicare la questione, come se le eccezioni, le milestones e la destinazione delle royalties attuali non bastassero, GSK e Novartis costituiranno un nuovo soggetto in ambito Consumer Healthcare del quale GSK avrà sostanzialmente il controllo (63.5% delle quote).

In tutto questo, mentre Array attende una risposta da Novartis circa i diritti (e spera di averla entro fine anno), la data prevista per la richiesta di approvazione di Binimetinib (se i dati saranno positivi) slitta dal prossimo anno al 2016. Recentemente la compagnia ha riportato i dati di binimetinib in fase 2 per il trattamento del melanoma con mutazione NRAS, dei quali ho scritto nell’aggiornamento della compagnia (trovate tutto nella pagina dei report) e comunque vadano a finire le cose fra loro e Novartis lo sviluppo del farmaco è pressoché pagato, in attesa di poterlo portare all’approvazione.

Per Array si tratta sostanzialmente di una situazione ottimale. Mentre tutto il resto delle collaborazioni continuano a marciare a ritmo sostenuto, Selumetinib in testa con una possibile richiesta di autorizzazione già nel 2015, potrebbero avere in Binimetinib una delle due opzioni:

– Un programma proprio già spesato e vicino all’approvazione (con possibilità di cedere i diritti ad un terzo soggetto, magari con un contratto ancora più vantaggioso)

– Un partner convinto e di notevole peso con una pipeline in ambito oncologico seconda soltanto a Roche, probabilmente

Il primo aspetto è importante, visto che finora i tentativi di trovare un programma proprio non sono stati premianti. Tra fine anno ed inizio 2015 dovremmo assistere all’inizio della fase 3 FACTOR di filanesib, evento che sembra in ritardo rispetto a quanto comunicato in precedenza dalla compagnia e all’annuncio di un aggiornamento circa lo sviluppo di ARRY-797 nel trattamento della cardiomiopatia dilatativa. Non molto, insomma. Anche se qualche sorpresa i due eventi potrebbero riservarla, siamo abbastanza lontani da quello che potrebbe essere definito come un percorso solido verso la commercializzazione di un farmaco.

I pieni diritti di Binimetinib risolverebbero in un secondo questo problema.

Tornando brevemente a Selumetinib, detto che nel 2015 si potrebbe concretizzare la richiesta di approvazione per la prima indicazione possibile (melanoma uveale) e che potrebbero essere disponibili già dall’anno seguente i dati delle altre due fasi 3 in corso (tiroide e polmone con mutazione KRAS), è interessante notare l’impegno di AstraZeneca nello sviluppo del MEK inibitore. Recentemente sono iniziati due studi piuttosto importanti che coinvolgono Selumetinib sia con l’EGFR inibitore AZD9291 che con l’anti-PD-L1 MEDI4736, combinazione quest’ultima che ricorda quella che sta attivamente portando avanti Roche con Cobimetinib di Exelixis.

Fate queste premesse ed in considerazione di tutto quanto esposto nel report sulla compagnia da me compilato tempo fa, nel quale indicavo un possibile target price di 6 dollari, l’attuale quotazione rappresenta una interessante opportunità per incrementare la mia posizione. L’unico dubbio circa l’opportunità di fare un ingresso oggi, e non dopo che si sia fatta chiarezza circa la posizione di Novartis, riguarda la posizione di cassa. Al 30 settembre Array ha riportato 111 milioni di dollari di cassa, che però sono anche comprensivi, ad esempio, della posizione in LOXO acquisita nell’accordo su LOXO-101. Se Novartis restituisse i diritti ad Array e questi decidessero di portare avanti da soli, la scelta avrebbe chiaramente un impatto differente sulla gestione delle risorse.