OPTR attende risposta dalla FDA riguardo l’approvazione di Dificid (conosciuto come OPT 80 e fidaxomicin) nel trattamento di infezioni da Clostridium Difficile per il 30 di maggio… consiglio a chi voglia prendere una decisione sul da farsi… di farlo in fretta… la notizia potrebbe giungere anche prima.  L’Anti-Infective Drugs Advisory Committee (AIDAC) ha votato all’unanimità in favore dell’approvazione del farmaco (13 a 0… 6 si, 6 no ed un astenuto sulla questione della ricorrenza)… da una parte l’approvazione sembra estremamente plausibile (io gli assegno un 70% di possibilità, per quel che vale) dall’altra qualche dubbio sull’evolversi della questione relativa alla ricorrenza delle infezioni.


Vediamo il farmaco…

Il Clostridium difficile è un batterio che normalmente campeggia nel nostro intestino senza causare nessun tipo di problema. Questo quando tutto fila per il verso giusto, ovviamente… le complicazioni in caso contrario ve le lascio immaginare (oh, c’è anche la febbre).

Fidaxomicina è stata investigata in due fasi 3 da 1200 pazienti circa in totale. In una di queste pubblicata sul NEJM (trovate l’abstract qui), per questo tipo di infezione, la terapia con fidaxomicina, risultava non inferiore a quella con vancomicina. Come se non bastasse, per alcuni ceppi di C.difficile, il trattamento con fidaxomicina risultava associato a un tasso di ricorrenza inferiore rispetto a quello di controllo (il 47% in meno nei due studi combinati).

Dei 629 pazienti arruolati, 548 (87,1%) erano eleggibili per le analisi. Il tasso di cure cliniche con fidaxomicina è risultato non inferiore a quello di vancomicina nelle analisi ITT (88,2% con Fidaxomicina e 85,8% con vancomicina) e nelle analisi per-protocol (92,1% e 89,8% rispettivamente).


Come detto sopra, ricorrenza delle infezioni, sia nelle analisi ITT che in per-protocol (15.4% vs. 25.3%, P=0.005) e (13.3% vs. 24.0%, P=0.004). Gli eventi avversi paragonabili in tutte e due le terapie, il tempo medio per la risoluzione dei sintomi fidaxomicina 58 ore, vancomicina 78 ore nella popolazione intention-to-treat e 55 ore vs 69 ore nelle analisi per-protocol. Ora, le analisi ITT mi paiono le più interessanti e più sensate da valutare viste le percentuali di pazienti valutabili.


vediamo se riesco a rifare la tebellina qui:

ricorrenza di CDI (Clostridium difficile infections):

Per Protocol                                                    Fidaxomicin                                   Vancomycin

Percentuali di ricorrenza (per sottogruppi)

Patient Status

In-patient                                                         17.9% (19/106)                              26.1% (29/111)

Out-patient                                                      8.6% (9/105)                                    21.8% (24/110)

Età

< 65                                                                    9.5%   (12/126)                                18.6% (22/118)

>/= 65                                                               18.8% (16/85)                                  30.1% (31/103)

Strain Type

BI (NAP1/027)                                              25.0% (11/44)                                  24.1% (13/54)

Overall                                                               13.3% (28/211)                                24.0% (53/221)

già da qui si capisce che dei vari sottogruppi, quello che mostra meno evidenza di vantaggi nel trattamento è quello del ceppo BI (NAP1/027)… parecchio diffuso in nord America, poco diffuso in Europa… ricordiamo che OPT 80 (fidaxomicina) cerca l’approvazione in tutti e due i mercati, USA e EU…

Dei due trial uno è stato condotto nel nuovo continente, uno nel vecchio… dei 736 pazienti con ceppo di Clostridium conosciuto, il 23.3% di pazienti NAP1 ha sperimentato ricorrenza di CDI nel braccio fidaxomicin vs il 31.2% del braccio vancomycin. risultati buoni ma che non raggiungono la significatività statistica.

per i non NAP1: 8.4% per fidaxomicin e 25.3% per vancomycin (P=0.000006)