newlink NLNK pipelineNewLink Genetics (NLNK) rilascerà i primi dati di Indoximod (IDO Inibitore) in fase 2 nel trattamento di seconda linea del cancro al seno a fine anno e la cosa rende la compagnia estremamente interessante. Perché? Perché gli IDO inibitori sono una delle classi di immunoterapici più interessanti al momento, sono il vento che sta spingendo Incyte a livelli inimmaginabili fino ad un anno fa, assieme al successo di Jakafi. La notizia più interessante è che NewLink Genetics, di IDO inibitori, ne ha ben due in fase di sviluppo.

Se i primi dati di Indoximod riferiti a 54 pazienti (randomizzati a ricevere o indoximod e docetaxel o il solo docetaxel) saranno disponibili entro la fine dell’anno, NewLink potrebbe rilasciare anche qualche preliminare cifra riguardo il secondo composto, NLG919, entrato lo scorso novembre in fase 1. Lo studio è quello tipico delle prime fasi di sperimentazione, con dosaggio scalare, ma difficilmente la compagnia resisterà alla tentazione di fornire una preview.

Recentemente il ruolo degli IDO inibitori è stato messo sotto i riflettori in relazione al possibile beneficio che darebbero quando impiegati in sinergia con chemioterapici, anti-PD1/PDL1 e anti CTLA4 oltre che, nel caso di NewLink, assieme a vaccini antitumorali quali quelli generati dalla piattaforma HyperAcute.

Indoximod lavora in modo differente da NLG919. Il primo composto è più debole in quanto ad inibizione, ma agisce bloccando la formazione del complesso con la proteina IDO mentre il secondo ha una forte azione inibitrice (IC50 = 70nm). Indipendentemente dal MoA la combo fra anti-CTLA4 (yervoy, per intenderci) ed IDO inibitori ha prodotto risultati mirabili in modelli murini.

Presi direttamente da Clinicaltrials.gov, gli studi in corso per quanto riguarda Indoximod:

 

 

1 Recruiting Study of Chemotherapy in Combination With IDO Inhibitor in Metastatic Breast Cancer

Condition: Metastatic Breast Cancer
Interventions: Drug: Docetaxel;   Other: Placebo;   Drug: Indoximod
2 Recruiting Phase II Study of Sipuleucel-T and Indoximod for Patients With Refractory Metastatic Prostate Cancer

Condition: Metastatic Castration Resistant Prostate Cancer
Interventions: Biological: Indoximod;   Biological: Sipuleucel-T;   Other: Placebo
3 Not yet recruiting Study of IDO Inhibitor and Temozolomide for Adult Patients With Primary Malignant Brain Tumors

Conditions: Glioblastoma Multiforme;   Glioma;   Gliosarcoma;   Malignant Brain Tumor
Interventions: Drug: Indoximod;   Drug: Temozolomide

 

La prima scadenza per lo studio condotto da NewLink nel cancro al seno ve l’ho detta, nel trattamento del carcinoma prostatico resistente alla castrazione (CRPC) assieme a Provenge di Dendreon (DNDN) si va ad inizio 2015, stesso discorso per il glioblastoma. I dati presentati lo scorso ASCO hanno mostrato che indoximod somministrato assieme ad AD.p53DC hanno permesso di ottenere la stabilizzazione della malattia nel 10% dei soggetti trattati affetti da un tumore solido, con un 36% di risposte in soggetti poi trattati con chemioterapia. 8 pazienti su 22 valutabili con tumori solidi hanno poi ottenuto una riduzione della massa tumorale se trattati con l’IDO inibitore e docetaxel, effetto che induce un certo ottimismo anche alla luce del confronto diretto con il pari categoria di Incyte: INCB24360.

Laddove la sfida sarà veramente interessante è nel trattamento del melanoma assieme  Yervoy, con INCB24360 già in fase 2 e Indoximod in fase 1/2. Qui sarà possibile tracciare una prima riga di confine fra i due farmaci.

Ora, NewLink capitalizza 920 milioni di dollari, cifra del tutto rispettabile. Il programma in fase più avanzata è la fase 3 IMPRESS che vede coinvolto il vaccino algenpantucel-L nel trattamento del carcinoma pancreatico. Potrebbe accadere oggi, domani o fra una settimana, ma le previsioni indicano che in questi giorni si dovrebbe svolgere la prima analisi ad interim fissata all’avverarsi del 222 evento (metà di quelli necessari per dar luogo all’analisi finale). Il disegno prevede che si fermi lo studio per efficacia con un vantaggio del 50% in termini di maggior sopravvivenza (OS) ed un p value inferiore a 0,004. Non capiterà mai, miracoli a parte, ma la reazione al proseguimento dello studio potrebbe creare un punto di ingresso interessante. Il management ha già commentato il fatto che il tasso di fuoriuscita dallo studio è inferiore alle attese, difficile interpretare questo fatto in ottica riuscita della fase 3.

Sempre  novembre la compagnia ha annunciato di aver rinunciato all’offerta di partnership da parte di una multinazionale della quale non si conosce il nome. O quantomeno, io non lo conosco. Il motivo? NewLink avrebbe dovuto cedere anche i diritti statunitensi, diritti ai quali non vogliono rinunciare.

A novembre quotavano attorno ai 20$, ora sono a 35.