Reuters non rende l’idea di quanto sia accaduto a Molmed. I fatti ci sono tutti, manca lo spessore, manca la sostanza di un fine settimana da delirio ed un inizio rosso sangue. Una mattanza che non si può spiegare con un comunicato stampa, che comunque inizia così:

 

MILANO, 4 febbraio (Reuters) – Seconda seduta consecutiva con un marcato segno meno per Molecular Medicine (MolMed) , affossata dall’annuncio di un nuovo aumento di capitale e da una cattiva notizia sul fronte dell’iter autorizzativo di un farmaco negli Usa. Attorno alle 16,55, il titolo della società biotecnologica segna un prezzo di 0,5850 euro (-8,59%), dopo un minimo di 0,5150 euro. Straordinari gli scambi: sono passati di mano quasi 20 milioni di pezzi, contro una media dell’intera seduta di 2,363 milioni negli ultimi trenta giorni. Il titolo è sui minimi dalla fine dell’agosto scorso. Il crollo è cominciato ieri, dopo che, l’1 febbraio scorso, la società guidata da Claudio Bordignon ha annunciato la convocazione, per il prossimo 3 marzo, di un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno una proposta di aumento del capitale sociale a pagamento, in via scindibile, per un controvalore massimo pari ad 4.999.999 euro, da eseguire mediante emissione di nuove azioni ordinarie, e una proposta di attribuzione al Cda della delega ad aumentare il capitale sociale fino a massimi 50 milioni di euro, da eseguirsi entro il 31 dicembre 2016, in forma scindibile, mediante emissione di azioni ordinarie da offrire in opzione agli aventi diritto.

 

Questa è la proverbiale punta dell’iceberg, Molmed aggiunge il carico il giorno seguente:

 

Ieri sera, poi, MolMed ha comunicato un aggiornamento della strategia registrativa che intende implementare per la terapia genica TK in Europa e negli Stati Uniti. “Per quanto riguarda la procedura per il ‘conditional approval’ in Europa“, si legge nella nota, “a seguito di due incontri tenuti con le agenzie nazionali degli stati membri designati dalla European Medicines Agency (Ema) come relatore e co-relatore, la società conferma la previsione di sottomettere il dossier nel primo trimestre del 2014“. Fin qui, dunque, tutto bene. Il problema è che “la Food and Drug Administration (Fda) americana non ha – per il momento – concesso” la designazione di ‘breakthrough therapy’ alla terapia cellulare TK, “come trattamento adiuvante nel trapianto di cellule staminali ematopoietiche per pazienti adulti affetti da leucemie acute”. Tuttavia, aggiunge MolMed, “la Fda indica che la società potrà sottomettere nuova richiesta nel momento in cui ulteriori evidenze cliniche saranno disponibili“. Di conseguenza, “MolMed intende ripresentare domanda per la designazione a ‘breakthrough therapy’ negli Stati Uniti, basandosi su nuove evidenze ora disponibili, compresi i dati iniziali di efficacia dello studio clinico di Fase III in corso. Tali dati saranno sottomessi per una presentazione al prossimo congresso della American Society of Clinical Oncology (Asco)“.

 

La conclusione è la seguente:

 

Nonostante le ultime novità, Banca Imi ha pubblicato una breve nota (che Reuters ha avuto modo di visionare) in cui ribadisce il giudizio ‘buy’ e il target price di 1,08 euroIl broker scrive di prevedere che TK verrà commercializzato in Europa nel corso del 2015 e in Nord America l’anno seguente, per un controvalore complessivo di 26,2 milioni di euro.

 

Mi sono permesso di dividere il comunicato di Reuters e di sottolineare alcuni aspetti. Il crollo verticale inizia in corrispondenza di due eventi precisi, l’annuncio dell’aumento di capitale e lo slittamento dei dati di NGR015. Il primo aspetto è curioso, una società che capitalizza oltre 150 milioni di euro vacilla per una emissione di 5 milioni, in gran parte coperta da gente come Silvio Berlusconi ed Ennio Doris, gente che notoriamente non fatica ad arrivare a fine mese. Il secondo aspetto è curioso allo stesso modo. Non si tratta del primo slittamento, non si tratta del primo segnale di debolezza dello studio registrativo nel trattamento del mesotelioma pleurico. Conoscete la mia posizione in merito. Presi singolarmente i due eventi non riescono a spiegare il crollo immane fatto registrare il lunedì, se non per il fatto che lo slittamento dell’evento binario può aver fatto spostare alcune posizioni verso altri obiettivi. La modica cifra raccolta potrebbe essere stata interpretata, erroneamente, come mancanza di fiducia nello studio sul mesotelioma, più probabilmente come testimonianza del fatto che nessun accordo commerciale è all’orizzonte. Ma la mancanza di un partner di peso è subordinata ai dati di NGR-hTNF ed i soldi servivano, quindi nessuna sorpresa, nessuna giustificazione.

Il carico aggiunto il giorno seguente poi, ha ancora meno spiegazioni. La mancata concessione della designazione a breakthrough therapy (BT) non deve essere vista come un fallimento, sarebbe stato un enorme vantaggio ottenerla fin da subito, ma il 99,99999999% dei farmaci e delle terapie in genere non può vantare tale designazione.

Molmed ci riproverà e qui il discorso diventa interessante.

Due sono gli aspetti che trovo degni di nota. Riprendiamo la nota di Molmed:

 

In linea con tale suggerimento, MolMed intende ripresentare domanda per la designazione a Breakthrough
Therapy negli Stati Uniti, basandosi su nuove evidenze ora disponibili, compresi i dati iniziali di efficacia dello
studio clinico di Fase III in corso. Tali dati saranno sottomessi per una presentazione al prossimo congresso
della American Society of Clinical Oncology (ASCO).

 

Tanto per cominciare, la richiesta per la BT designation è stata fatta ad inizio dicembre, giorno più giorno meno. Sessanta giorni dopo abbiamo il primo rifiuto e l’intenzione di ripresentare la domanda grazie a risultati attualmente nelle mani di Molmed riguardo lo studio di fase 3 che vede protagonista TK. Viene da chiedersi due cose. In primo luogo, perché non hanno atteso due mesi, potendo presentare una domanda che comprendesse un numero maggiore di dati? Secondo aspetto, se i primi dati della fase 3 non fossero positivi, non li avrebbero presi in considerazione per la nuova richiesta.

TK008, questo il nome dello studio di fase 3, è in aperto, con due bracci: l’attivo prevede l’infusione di cellule ingegnerizzate da Molmed, il controllo un trapianto da donatore aploidentico. Scopo dello studio è verificare il beneficio della terapia TK misurando la sopravvivenza libera da malattia. Essendo uno studio in aperto, sia il paziente, sia l’investigatore sia Molmed conoscono l’andamento dello studio.

I dati verranno diffusi ad ASCO, meeting per il quale Molmed ha presentato il relativo abstract. Ora, i dettagli di TK008 conosciuti sono coperti da embargo ma è del tutto logico attendersi un interesse crescente per il titolo in ottica ASCO, il che rende questo un evento binario in piena regola con tanto di emissione già effettuata.

C’è il rovescio della medaglia. A dispetto di quanto riportato da Clinicaltrials.gov e dallo stesso sito di Molmed, lo studio ha completato l’arruolamento ed i dati sono attesi per quest’anno.

 

molmed ngr018 dal sito

 

Non avendo una buona opinione di NGR-hTNF mi risulta difficile credere che la fase 3 riuscirà, ma i dati dovrebbero arrivare dopo il rilascio degli abstract per ASCO, meno chiara la tempistica per questa fase 2. Prima di addentrarmi nel ginepraio di questo studio che recluta pazienti con tumore all’ovaio, il che richiederà presumibilmente un altro articolo, lasciate che faccia una breve considerazione generale.

Lo studio in questione probabilmente tarderà ad arrivare anche in funzione delle modifiche effettuate. Inizialmente prevedeva 100 pazienti, poi è stata allargato per includere un gruppo nel quale la somministrazione del farmaco è stata effettuata nel modo che Molmed ritiene esprima maggiormente il valore di NGR-hTNF. In pratica, dell’endoint finale, ossia la progressione libera da malattia (PFS), avremo due versioni: su circa 100 pazienti e riguarderà la somministrazione ogni 3 o 4 settimane e su 24 pazienti (ma questo aspetto è poco chiaro) riguardante la somministrazione settimanale.

La fase 2 ha chiaramente l’intento di generare un segnale e di monitorare la sicurezza del farmaco. Sul secondo aspetto non ho obiezioni da sollevare, NGR-hTNF ha nella tollerabilità il suo punto di forza. Dal punto di vista dell’efficacia dimostrare un beneficio in soli 24 pazienti potrebbe essere più facile del previsto, non dovendo chiaramente puntare ad un dato statisticamente significativo.

Chiariamo, non sto dicendo che sia un’impresa facile, ma le possibilità sono maggiori rispetto a NGR 015. La porzione dei cento pazienti circa ha la potenza dell’80% nel dimostrare un vantaggio per NGR-hTNF e doxo in termini di PFS rispetto al controllo ipotizzando un HR di 0,62. Servono 82 eventi per dar luogo all’analisi finale, non è dato sapere quando questo avverrà, ma dato il disegno astruso, sarebbe concepibile anche un fallimento nella popolazione ITT se i 24 soggetti dell’espansione dimostrassero che il farmaco di Molmed produce un trend positivo, anche in mancanza di dati significativi dal punto di vista statistico.

Continuo a non essere ottimista riguardo lo sviluppo di NGR-hTNF, ma sotto quota 0,6 euro il rischio potrebbe valere la candela in ottica binaria.

Follie e comunicati nebulosi a parte.