Nevica. Questo significa due cose: cioccolata a go-go e articolo incentrato su immunoterapici. Allego nuovamente la lista con le modifiche suggeritemi. Patrick mi ha ricordato di inserire Ad-RTS IL-12 di Intrexon, progetto inserito nell’incubatrice Ziopharm (ZIOP) che vi ho indicato tempo fa come titolo adatto a garantirvi una pensione se sfruttato dopo un crollo a seguito del fallimento di Perifosine. Oh, il crollo è ipotetico, per il momento, fa parte di una serie di previsioni fatte dal sottoscritto che, come tali, possono benissimo non realizzarsi ma che saranno oggetto di un prossimo articolo. Altra cosa che mi è stata fatta notare con notevole presa per i fondelli ed un pizzico di preoccupazione è che ho incluso il “nuovo cabo” di MethylGene senza aver messo il vero (e funzionante) Cabozantinib. Detto fatto, ecco la lista in versione 1.1:

Farmaci promettenti in fase di sviluppo (onco/ematologia e autoimmuni) v1.1
Farmaco Compagnia Quotazione Bersaglio Partner Note
AP 26113 Ariad 19,7 ALK/ROS1/EGFR No
Vintafolide Endocyte 9,65 FR++ Merck
Cabozantinib Exelixis 4,72 Met/Ret/VEGFR No
Ad-RTS IL-12 Ziopharm 3,99 IL-12 Intrexon
ARRY 520 Array 3,88 KSP No
Selumetinib Array 3,88 MEK AstraZeneca
IPI 145 Infinity 35,45 PI3K delta/gamma No
MM 111 Merrimack 6,03 ErbB2/ErbB3 No
ICT 107 Immunocellular 2,17 HER2/neu, TRP-2, gp100, MAGE-1, IL13R2, AIM-2 No AMEX
CDX 011 Celldex 7,42 GPNMB No
MOR 103 Morphosys 32,74 GM-CSF No Germania
MOR 202 Morphosys 32,74 CD 38 No Germania
ALX 0061 Ablynx 6,57 IL-6R No Belgio
IPH 2102 Innate Pharma 2,49 KIR BMS Francia
“Wannabe” in fase di sviluppo
TGR 1202 TG Therapeutics 3,88 PI3K delta No OTC
MGCD 265 Methylgene 0,15 Met/VEGFR No Canada
Kevetrin Cellceutix 1,78 p53 No OTC
LEE 011 Astex 3,37 CDK 4/6 Novartis
TTI 621 Trillium nd CD 47 Stem Cell Th TSX venture
Note: la quotazione si riferisce al 4 febbraio ed è espressa nella divisa dello stato del quale fa parte la compagnia.

 

Visti i commenti e le mail ricevute, sembra che Immunocellular (IMUC) riscuota un certo successo. Posso capire, i dati sono molto promettenti ed il titolo è di quello che regala forti emozioni. Io poi, almeno una volta l’anno, non riesco a resistere alla tentazione di piazzare la compagnia in qualche lista, sempre a causa di ICT 107. Se guardo al lontano 2011 quando misi Immunocellular (IMUC) in compagnia di altri titoli sotto i 6$, non poso fare a meno di notare che delle altre cinque compagnie citate, due sono state acquistate da Big Pharma: YM Biosciences da Gilead e Micromet da Amgen mentre due si trovano ai loro massimi: Synta (SNTA) e Celldex (CLDX). Il pronostico invece non poteva essere più sbagliato per Corcept (CORT) ed il suo trattamento per la sindrome di Cushing). Immunocellular ancora non ha preso una direzione, ma quest’anno cambierà qualcosa, in bene o in male.

 

Glioblastoma, immuno è meglio.

 

Spesso ho scritto di Rindopepimut a proposito del glioblastoma multiforme (GBM) e di come ci sia necessità di una terapia che possa affiancare l’approccio chirurgico. Il motivo lo intuite facilmente da voi, asportare massa cancerogena da un organo come il cervello è compito estremamente arduo. Dove il bisturi non può arrivare senza causare gravi conseguenze è necessario possa giungere una terapia farmacologica o basata su radiazioni.

Radioterapia e temozolomide (TMZ) sono una delle pratiche più utilizzate nel post chirurgia e costituiscono il primo banco di prova per nuovi agenti come Rindopepimut ed ICT 107, anche se finora di comparazioni dirette non se ne sono viste. Si compara con data storici, il che è sempre un rischio e va tenuto presente.

Quello che autorizza ad essere ottimisti, in ambo i casi, è che i dati sono talmente tanto superiori a quello che la letteratura scientifica ha da dirci che si è tentati di chiudere un occhio. Se il trattamento con radiazioni e TMZ infatti fornisce un punto di riferimento rispetto al quale le compagnie che stanno sviluppando Rindopepimut che ICT 107 tendono a vantarsi, va tuttavia detto che il numero di studi che arruolano pazienti con nuova diagnosi di GBM è piuttosto elevato e questo, a vantaggio sicuro dei pazienti affetti da questa malattia terribile, accresce la competizione nel campo.

Di rindopepimut ho già parlato in diverse occasioni, su ICT 107 occorre fare qualche aggiornamento, anche se un articolo vero e proprio arriverà più avanti.

Dicevo, ICT 107 supera i dati prodotti dallo standard of care (SoC) Temozolomide e radiazioni di un bel pezzo:

 

ICT 107 fase 1 vs SOC PFS OS

Come spesso accade nella comparazione di studi diversi, una delle cose più importanti è tenere presente l’endpoint ed il metodo con il quale lo si misura. Nell’immagine qui sopra abbiamo le curve relative a sopravvivenza libera da malattia (PFS, primo grafico) e sopravvivenza mediana (OS, secondo grafico). La misura è effettuata in mesi dalla resezione chirurgica, quindi se volete confrontare i dati di altri studi, partite da qui, visto che in alcuni casi potreste trovare i due obiettivi misurati in mesi si, ma dalla diagnosi.

Ora, i dati che vedete qui sopra sono impressionanti, così come la rapidità con cui si separano le due curve sia per quanto riguarda PFS che per OS, anche se l’alone costituito dai valori di CI95 nel caso della sopravvivenza libera tendono ad avvicinarsi un po troppo alla linea del controllo, se di controllo possiamo parlare.

Tanto per contestualizzare meglio il contesto, l’aggiunta di tarceva a TMZ e radiazioni ha prodotto un risultato legato alla sopravvivenza globale di 19 mesi in una fase 2 su 65 pazienti con nuova diagnosi di GBM. Nello studio, il range di risultati legati alla sopravvivenza è passato da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 42. Nei pazienti coinvolti negli studi di Rindopepimut, ossia i 18 di activate, i 22 di ACT II ed i 65 di ACT III la PFS è stata rispettivamente di 14,2 quindi 15,3 ed infine 12,3 mesi dalla diagnosi vs un controllo di 6,4 mesi per pari condizioni di malattia presenti al M.D.Anderson durante la sperimentazione di Rindopepimut.

Emerge abbastanza chiaramente il vantaggio nell’impiego dei due immunoterapici, se paragonati a soluzioni basate su chemio e radioterapia, manca però il sigillo di uno studio randomizzato, di un controllo attivo.

Fortunatamente questo nodo sta per sciogliersi, dato che ICT 107 è impegnato in una fase 2 che ha un braccio di controllo e Rindopepimut in uno studio registrativo con le stesse caratteristiche.

 

Conclusione…

 

Mentre per i dati della fase 3 di Rindopepimut ci vorrà molto tempo e la stessa cosa si può dire per gli altri trial che vedono il farmaco in fase di sperimentazione, nel caso di ImmunoCellular ci sono due appuntamenti a scadenza breve e un po’ meno breve. Prima di affrontare questo discorso, qualche considerazione su Rindopepimut e Celldex (CLDX).

Se avete letto il mio report sulla compagnia (che altrimenti trovate nella sezione dei download) vi sarete fatti un’idea del rapporto che c’è fra Celldex e Rindopepimut. Con l’aumento di importanza di glembatumumab vedotin, al secolo CDX 011, “Rindo” ha assunto un ruolo diverso da quello di farmaco di punta della compagnia che aveva fino a non molti mesi fa. Dal punto di vista commerciale questo ha una sua logica, che poi è la stessa che ha convinto Pfizer a mollare la partnership tempo addietro. Rindopepimut ha un mercato ristretto, che può essere interessante per una small cap, ma attorno al quale deve girare altro. Dal punto di vista dell’investitore, Celldex va oggi considerata nell’insieme della sua pipeline, non solo da quella di Rindopepimut. Dal mio punto di vista quindi è sempre un bene possederne, anche entrando ora.,

Il discorso per ImmunoCellular è diverso. ICT 107 è attualmente in fase 2 e come già detto la prima analisi ad interim legata al 32 evento è prevista per il primo trimestre 2013. Come già ho avuto modo di dire nei commenti in articoli passati, non mi aspetto nulla di diverso da un normale invito a continuare lo studio invariato e credo che da li in poi un ingresso, in attesa dei veri dati previsti per la fine dell’anno, sia estremamente interessante. Qui il discorso infatti è, a differenza di quanto detto su Celldex, estremamente legato ad ICT 107, visto che il resto della pipeline di ImmunoCellular è decisamente acerba.

Se i dati sono previsti nel primo trimestre e noi oggi siamo sotto la neve dell’undicesimo giorno di febbraio, va da se ce metà dei giorni in cui era lecito attendere i dati se ne è andato. Ora, ci sta benissimo che si vada a marzo e magari anche inoltrato, ma siamo in tempi di trimestrali e preferisco stare nascosto sotto le foglie. L’analisi ad interim potrà dare 3 possibili verdetti: stop per efficacia, stop per futilità oppure proseguimento invariato. 32 eventi sono pochi, quindi scommetto sulla terza ipotesi. Se si carica di aspettativa l’analisi ad interim, con un risultato simile le si potrà prendere a prezzi più bassi e senza impegnare denaro ora. Il rischio di rimanere alla finestra è che ICT 107 si comporti talmente bene da forzare la mano e far fare il botto ad ImmunoCellular. Che possibilità ci sono? Secondo me quasi nessuna, ma in quel caso, complimenti a chi ha rischiato.