Lo so che ne ho appena parlato, ma ImmunoGen (IMGN) in questo periodo è una miniera d’oro di novità. Alcune sono negative come la conclusione dello sviluppo di IMGN 901, altre positive come il recente annuncio della nuova collaborazione con Novartis riguardo un bersaglio ancora non rivelato al grande pubblico. Uno degli aspetti che più ho trovato interessante negli ultimi giorni però riguarda ASH ed uno dei composti (già ceduto in partnership) di cui meno si parla: BT 062.

Questo è il motivo per cui oggi vi rifilo questo aggiornamento. 

Pochi giorni fa mi sono occupato di ImmunoGen in relazione al brusco calo dovuto ai dati poco lusinghieri di IMGN 901 che hanno determinato la fine dello sviluppo dell’anti-CD56 di esclusiva proprietà della compagnia. Per chi si è perso l’articolo, un breve riepilogo della mia opinione in merito alla società. ImmunoGen, per conto mio, assomiglia ad Array (ARRY): tanti partner ed un bisogno evidente di spingere verso la commercializzazione un farmaco del quale posseggano totalmente i diritti. Il problema è che finora il tentativo è fallito e si sono evidenziati problemi di tossicità legati (presumibilmente) alla tecnologia impiegata per coniugare anticorpo e farmaco. Il valore della compagnia, in poche parole, ora risiede unicamente nel rapporto con i partner, in modo particolare per quel che riguarda Roche e le vendita di Kadcyla.

A conferma di tutto ciò sono le due notizie di cui vi parlo oggi.

Per cominciare, ImmunoGen ha comunicato di aver trovato un accordo con Novartis per l’impiego della tecnologia per la realizzazione di coniugati anticorpo-farmaco (ADC per gli anglofoni) da impiegare nei confronti di un bersaglio ancora non divulgato. Si tratta della terza licenza ceduta a Novartis quest’anno (una a marzo ed una poche settimane fa) e solo l’ultima di una notevole serie continuata anche nel 2013. Se vi state chiedendo come questa notizia possa avvalorare la tesi che vuole ImmunoGen in possesso di una tecnologia poco funzionale?

Immaginate che ImmunoGen sia un ristorante. Tutto funziona bene finché il partner ci mete il cuoco (Roche è intervenuta in modo pesante su Kadcyla), quando cucina qualcuno di ImmunoGen le pietanze riservano qualche sorpresa (la metafora è inquietante, visto che il più delle volte il problema è legato alla tossicità dei farmaci). Qualcuno comprerà mai quel ristorante? Qualche dubbio è legittimo, non vi pare?

D’altro canto, quando il cuoco viene da una big pharma, ci sono dei risultati piuttosto interessanti. Ultimo esempio è quello di BT 062, ADC concesso in licenza a Biotest AG.

 

immunogen imgn biotest bt 062

Il razionale che sta alla base dell’impiego di BT 062, CD138 è sovra-espresso nei pazienti affetti da mieloma multiplo, rendendo l’antigene ideale bersaglio di una terapia personalizzata.

 

Si tratta di un anticorpo anti-CD138 attuamene in fase di studio nel trattamento del mieloma multiplo in soggetti pretrattati. Ad ASH i dati presentati mostrano un tasso di risposta estremamente elevato su pazienti con una media di 4 linee di trattamento precedenti. Si tratta di pochi pazienti (15) ma è indicativo il fatto che si siano verificate 3 risposte parziali fra coloro i quali erano refrattari sia a desametasone che a lenalidomide. Dei 15 pazienti inizialmente previsti solo 12 hanno continuato lo studio e fra questi si è verificato un tasso di risposta del 78%, comprensivo di una risposta completa, oltre ad un paio di stabilizzazioni della malattia che portano il tasso di controllo al 100%. Ora lo studio prosegue con la massima dose tollerata (100 mg/m2) in una fase di espansione che, problemi di tollerabilità a parte, potrebbe confermare i numeri positivi visti finora.

Ad ASH ci saranno maggiori dettagli su sui discutere, anche per quanto riguarda altri farmaci di ImmunoGen concessi in licenza ad altri, chissà che non si verifichino altre sorprese… ImmunoGen rimane un titolo che non mi attira, ma devo dire di aver cominciato a prendere in considerazione il fatto che prima o poi imbocchino la strada giusta anche per quanto riguarda i loro programmi interni. In fondo, è solo questione di trovare il cuoco giusto.