Il mercato e la bruttitudine.

 

Non c’è bisogno che sia io a dirvelo ma nelle ultime settimane il settore biotech è andato un filino a sud, mentre il mercato europeo, preso da timori circa la diffusione della COVID-19,  ha pensato bene di fare harakiri. In mezzo a tutto questo ci siamo noi, piccoli investitori.

 

Il portafoglio biotech USA non ha subito particolari scossoni, in parte perché avevo chiuso buona parte delle posizioni in tempi migliori e non sospetti, in parte perché le tre rimanenti posizioni aperte riguardano compagnie che, nonostante il clima e qualche brutta notizia che le riguardava direttamente, hanno tenuto botta.

La versione dettagliata del portafoglio la leggerete nella prossima newsletter, vi allego qui sotto un breve riepilogo:

 

AUPH 129.73%
KPTI 78.26%
AGEN 81.67%
PIRS 25.16%
KPTI 28.43%
MRUS 16.36%
CRIS 107.75%
CRIS 24.65%
CKPT 79.81%
AGEN 60.56%
LIFE 38.14%
ONTX 52.73%

Non ho la sfera di cristallo e se ne avessi una la userei per colpire quel tizio che abita vicino a casa mia e che durante il lockdown usava fare sfoggio della sua abilità di percussionista con le pentole dal balcone del suo appartamento. Saranno circa 30 metri da casa mia, ma un tentativo di beccarlo lo farei. Mirerei alla casseruola, si capisce, sono un non violento.

Come vi dicevo, non ho la sfera di cristallo e non ho idea di come andranno le cose nei prossimi mesi, quindi seguo qualche regola base ed il mio istinto. Anche se spesso le due cose sono in conflitto fra di loro.

Una delle regole d’oro in questi casi è che non si cerca di afferrare un coltello quando questo sta cascando. Nei prossimi mesi esiste il rischio che piovano coltelli a non finire: tra la pandemia, le ripercussioni sull’economia, le rivolte nelle strade e le elezioni USA.

E’ anche vero però che tutto quello che il 2020 ci ha regalato in termini di supplizi e fastidi ha fatto si che ci sia un fiume di danaro che aspetta solo di essere sfociare sui mercati e nell’economia reale, se mi passate il termine.

Quello che andrò a fare nell’immediato futuro sarà dettato da una crasi (nel senso ippocratico del termine) che tenga conto di questi due aspetti e che potrebbe essere riassunta nel mantra “Fear is the Mindkiller” che molti di voi conosceranno per aver letto Dune o per aver ascoltato l’omonimo EP dei Fear Factory.

  “I must not fear. Fear is the mind-killer. Fear is the little-death that brings total obliteration. I will face my fear. I will permit it to pass over me and through me. And when it has gone past I will turn the inner eye to see its path. Where the fear has gone there will be nothing. Only I will remain.” – Frank Herbert

Ora, non lasciare che la paura ci blocchi non significa certo andare a prendere qualsiasi biocrosta si trovi la fuori, anzi. I prossimi ingressi saranno da ponderare più che mai e per quanto mi riguarda saranno orientati verso piccole posizioni e compagnie estremamente sottovalutate, al limite della rassegnazione e del “peggio di così si muore”, ma con qualche asso nella manica.

Sunesis e la bruttitudine.

Ora, fatte queste considerazioni di carattere filosofico, vi starete chiedendo se ho da offrirvi solo fumo (e non di quello per scopi ricreativi) o anche arrosto. Ricordandovi che tutte le operazioni che riguarderanno il portafoglio Biotech USA saranno comunicate attraverso la newsletter, qualcosa di concreto lo voglio condividere subito. 

In molti mi stanno chiedendo informazioni circa Sunesis, potevo quindi esimermi dal realizzare un video? Certo che potevo, ma non l’ho fatto.

Per enfatizzare la situazione malsana della compagnia non ho chiesto a Sara di partecipare, quindi la bruttitudine regnerà sovrana. In compenso il video è corto e per l’occasione mi sono anche fatto la barba. 

Potrebbe Sunesis inserirsi nel filone di cui vi parlavo prima? Guardate il video e magari vi aiuterà a farvene un’idea…