Altro titolo di un articolo che attinge a piene mani dalla migliore tradizione letterale/cinematografica. Dopo “Fight club” romanzo e film di culto, ora tocca agli immortali Monty Pyton.

Exelixis fa molto parlare di se in questo periodo (come se io non lo facessi già abbastanza…) per via delle questioni riguardanti l’emissione di nuove azioni e la richiesta di approvazione per Cabozantinib.

Andiamo con ordine, perché molto si è detto e scritto a proposito di come questi eventi possano incastrarsi, ma la spiegazione migliore è quella più semplice, come al solito. Potrebbe trattarsi dello shakespeariano molto rumore per nulla?

Andiamo con ordine.

Primo step, raccolta fondi… di nuovo.

Exelixis a fine luglio annuncia che la domanda di autorizzazione per il farmaco di punta Cabozantinib nel trattamento del cancro midollare della tiroide  è stata accolta da FDA nel migliore dei modi, ossia con una priority review, la più veloce fra le possibili revisioni concesse dall’ente regolatore. Il titolo quota attorno ai 6$.

Non passano molti giorni che Exelixis se ne esce con un nuovo comunicato, che prende in contropiede numerosi investitori:

Exelixis, Inc. announced the pricing of its concurrent underwritten public offering of 30 million shares of newly issued common stock at a price to the public of $4.25 per share and $250 million aggregate principal amount of its 4.25% convertible senior subordinated notes due 2019. Exelixis also granted the underwriters a 30-day option to purchase up to an additional 4.5 million shares of its common stock and up to an additional $37.5 million aggregate principal amount of the convertible senior subordinated notes in connection with the offerings. Exelixis anticipates that its aggregate net proceeds from the concurrent offerings will be $361.9 million after deducting the underwriting discount and estimated offering expenses payable by Exelixis (assuming no exercise of the underwriters’ option to purchase additional shares of common stock and notes). The notes will bear interest at a rate equal to 4.25% per year, payable semiannually in arrears on February 15 and August 15 of each year, beginning on February 15, 2013.

La scelta di finanziarsi emettendo azioni ad un prezzo così scontato rispetto alla quotazione e non a livello di mercato ha lasciato molti con l’amaro in bocca e soprattutto nel portafoglio titoli. Exelixis, per chi avesse poca familiarità col titolo, ha la tendenza a collocamenti mostruosi ed una fame di far cassa con pochi eguali. Perché questa mossa?

Qui potrei deludere molti lettori che attendono una risposta illuminante ed incoraggiante. Exelixis ha bisogno di soldi, molto più di tante altre aziende, vista la mole di sperimentazioni riguardanti Cabozantinib e la continua ricerca di ulteriori farmaci da inserire nella loro già sterminata pipeline. Non mi aspettavo una mossa così affrettata, ne a livelli di quotazione così bassi, ma la necessità di danaro fresco è stata pagata in termini di convenienza dell’accordo.

Relativamente pochi, maledetti e subito.

Meglio, dal loro punto di vista, piuttosto che attendere un verdetto da parte di FDA negativo, o un meeting ODAC sfavorevole che avrebbero pregiudicato quotazione ed appetibilità del titolo.

Secondo step, la cancellazione del meeting ODAC.

La notizia della scorsa settimana che ha fatto sapere al mondo della cancellazione del meeting ODAC ha scatenato una serie infinita di discussioni. Bene, male? Più 5% al momento della comunicazione, perso tutto il giorno seguente.

Cosa significa?

FDA di tanto in tanto chiede ad un meeting di esperti di entrare nel merito delle richieste di approvazione che deve giudicare, è successo anche con Cabozantinib di Exelixis. Dopo aver accettato la domanda, FDA ha reso noto la data entro la quale intendeva fornire una risposta e, qualche tempo dopo, di aver fissato un meeting dell’Oncology Drug Advisory Committee (ODAC, per gli amici).

Stando al calendario FDA (che trovate cliccando qui) la data obiettivo per il responso di FDA circa la domanda di approvazione presentata da Exelixis è il 29 novembre. Il meeting si sarebbe dovuto tenere nella sessione dell’8-9 novembre ma il nome di Cabozantinib è stato depennato. Che l’Adcomm (sta per Advisory Committee, il meeting in poche parole) è stato cancellato lo abbiamo saputo a non molti giorni di distanza dall’aver saputo… che l’AdComm ci sarebbe stato.

Chiariamoci, non è l prima e non sarà l’ultima volta che questo accade, il punto è: si tratta di una buona o di una cattiva notizia?

Torniamo al ruolo del meeting. Dicevo prima che FDA di tanto in tanto chiede ad un gruppo di esperti di riunirsi e di esprimere opinioni riguardo domande precise, che il più delle volte altro non sono che inerenti all’opportunità o meno di approvare un farmaco.

 

Domande tipiche che possiamo prendere ad esempio:

1- Visto il rapporto rischio/sicurezza ritenete che il farmaco vada approvato? -richiesta votazione.

2- Ritenete che lo sponsor debba condurre studi post approvazione (se si di che tipo)? – richiesta votazione.

Poi se ci sono domande differenti, normalmente significa che le cose si mettono male per lo sponsor, che poi altri non è che l’azienda che fa richiesta di approvazione. Oh, non per tutte le domande è prevista una votazione ed ogni membro partecipante al meeting ha anche il diritto di commentare la propria decisione o di astenersi.

Ok, gli esperti si riuniscono e discutono con rappresentanti di FDA e con lo sponsor delle domande, ma la discussione è libera ed aperta a (quasi) ogni argomento inerente. Si procede poi ad una votazione.

Torniamo alle domande dell’esempio e mettiamo che il comitato voti 13 – 0 in favore dell’approvazione alla domanda numero uno e che all’unanimità si esprima sull’opportunità di condurre uno studio post approvazione dopo il via libera al farmaco (non ci interessa specificare che tipo di studio). A questo punto la logica vorrebbe che il farmaco venisse poi approvato e che FDA chieda allo sponsor di condurre qualche tipo di studio post approvazione.

Nella pratica le cose però, spesso, non vanno così.

Vi dico come stanno le cose: al momento dell’AdComm FDA ha già deciso il futuro del farmaco, difficilmente cambierà opinione.

Perché questi meeting sono importanti per gli investitori? Perché ci danno date fisse su cui ragionare (ricordo ancora un concetto per chi investe binario, la data è la pubblicazione del materiale, non il meeting in se) e perché ci permette di capire come FDA la pensa sul farmaco.

Torniamo ad Exelixis. FDA cancella l’impegno della compagnia con gli esperti. Cosa significa? Che ad un meeting “forse” già inutile in partenza FDA ha tolto il “forse”. Se la questione tempo fosse stata critica avrebbero spostato di 3 mesi la data di approvazione, così non è stato.

Oh, che il meeting sia stato considerato inutile non significa che FDA voglia necessariamente approvare il farmaco.

Vi invito però a fare questo ragionamento con me. Se settimana scorsa FDA ha comunicato ad Exelixis un motivo valido per cui non sia possibile approvare il farmaco, due domande sorgono spontanee:

1- Non sarebbe stato più semplice inviare una RTF (Refusal To File, in poche parole non si accetta nemmeno la domanda di autorizzazione) invece di garantire la priority?

2- Che senso ha fissare un AdComm e poi disdire l’appuntamento nel giro di due settimane?

Il primo punto è consistente, ma ha un punto debole. Un mese prima FDA concede la priority ed un mese dopo dice “Ho sbagliato, in realtà non è approvabile Cabozantinib”? Sembra assurdo, ma è successo a Secreflo di Repligen al quale FDA aveva concesso la priority (non ci credete, guardate qui).

Il secondo punto ha molto senso, ma l’obiezione Repligen può valere anche qui.

Ecco… Repligen è l’esempio più citato negli articoli che ho letto finora. Quello che non leggo è che esiste una sottile ma importante differenza con il caso di Secreflo ed è la terza domanda che nasce spontanea:

3- Se FDA ha comunicato ad Exelixis che il meeting non ha senso, ed il motivo è una brutta notizia, il management di Exelixis non dovrebbe dirlo agli azionisti?

Fermatevi, lo so cosa state pensando. No, è tutta una truffa ai danni dei piccoli azionisti, ce lo diranno a novembre… prima hanno preso i soldi, poi ci diranno che è stato tutto uno scherzo.

Andiamo. Sono meno paranoico di tanta gente, ma non sgnifica che mi fidi ciecamente di chiunque, specialmente se si parla di investire denaro.

Il mantra “sonotuttiladrichevoglionoisoldideirisparmiatori” si addice più ad un’azienda come  Repligen che non ad Exelixis, se non altro per una questione di rispetto guadagnata a suon di dati ottimi e partnership di livello. Eppure Repligen non ha fatto mistero dei problemi che l’ente regolatore ha riscontrato inducendolo a cancellare l’Adcomm e li ha comunicati (senza i dettagli) a tutti gli azionisti, anticipando di aspettarsi una risposta negativa da parte di FDA (cosa che puntualmente è avvenuta).

Exelixis dovrebbe fare lo stesso, se ci fosse qualche problema. E lo farebbe, secondo me.

 

Terzo step: Xtanti approvato con due mesi di anticipo.

Altro aspetto che infiamma sia l’azionista che il blogger (e io sono tutte e due le cose…) è la notizia che Xtandi (MDV 3100) di Medivation (MDVN) è stato approvato con oltre due mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista per il 23 di novembre (siamo in zona Cabozantinib).

La notizia ha fatto pensare che simile destino potesse toccare anche a Cabozantinib.

Le similitudini però sono un filino stiracchiate. Vero, tutte e due hanno avuto una priority review (cioè la revisione della domanda di autorizzazione in sei mesi anziché dieci) e vero, Cabozantinib aspira a diventare un antagonista di Xtandi nel campo del carcinoma prostatico.

La domanda di Cabozantinib che FDA deve giudicare però riguarda un tipo completamente diverso di tumore e Medivation non ha subito il torto di un meeting ODAC da scrivere e poi cancellare dal calendario.

Il carcinoma midollare della tiroide è quella che si definisce un’esigenza medica insoddisfatta, con poche opzioni terapeutiche per un numero limitato (per fortuna di pazienti)… l’esatto contrario dell’indicazione di Xtandi.

Conclusione?

FDA sta cambiando pelle, cercando di portare i farmaci negli ospedali il più in fretta possibile.

La differenza tuttavia, la fanno gli anni, non tanto i mesi, anche se tutto ciò che porta un farmaco utile al commercio prima del dovuto è bene accetto.

Possibile che FDA abbia cancellato il meeting perché intende approvare subito il farmaco? In linea teorica si, ma vale sempre la solita obiezione, cos’è cambiato in due settimane per far accelerare la pratica in modo così convulso da portare ad un’approvazione con 3 mesi di anticipo?

Il responso alla fine può essere solo di due tipi: approvazione o CRL (complete response letter).

Io penso che i dati sull’efficacia siano ottimi e depongano a favore del più ottimistico dei possibili risultati, che poi arrivi fra una settimana o un mese, non credo faccia differenza.

Ripenso alla catena di eventi che si sono accavallati nel giro di poco più di un mese. Se Exelixis avesse deciso di finanziarsi dopo aver saputo della cancellazione dell’ODAC sarebbe stato meglio o peggio?