Exelixis ha da poco annunciato di aver ricevuto il parere positivo da parte del CHMP riguardo la richiesta d’approvazione per Cometriq nel trattamento del carcinoma midollare della tiroide (MTC). Si tratta dell’anticamera del via libera alla commercializzazione che presumibilmente arriverà prima della primavera. Il mercato europeo per il farmaco dovrebbe rispecchiare sostanzialmente quello americano, se non fosse per una nota riportata nel parere del CHMP nella quale si solleva il dubbio circa l’efficacia in pazienti con status RET sconosciuto o wild type:

For patients in whom Rearranged during Transfection (RET) mutation status is not known or is negative, a possible lower benefit should be taken into account before individual treatment decision

Dall’analisi dei dati retrospettiva condotta su EXAM, la fase 3 sulla quale si poggia la richiesta d’approvazione in Europa ed in USA, emerge che i pazienti RET+ hanno ottenuto una progressione mediana (mPFS) di 60 settimane contro le 25 dei RET wild type. La differenza è enorme, ma anche il dato inferiore è largamente migliore di quello del placebo, che ha fatto registrare 16 settimane.

Exelixis nel 2014 riporterà i dati di 3 studi registrativi, due nel trattamento del carcinoma prostatico per cometriq (COMET-1 e COMET-2) ed uno nel trattamento del melanoma metastatico con cobimetinib. Se i due COMET sono studi piuttosto rischiosi, visto che quello con endpoint primario la sopravvivenza globale rischia di non  avere la potenza necessaria per dimostrare un chiaro vantaggio sul controllo, CoBRIMM (lo studio sul melanoma) ha elevatissime possibilità di riuscita, il che contribuisce a mitigare il rischio dell’investimento.

A proposito di cobimetinib, è passata quasi inosservata la decisione di Exelixis nell’esercitare l’opzione di co-commercializzazione assieme a Roche del farmaco (ne ho parlato nell’ultimo articolo). L’aver stretto ancor di più i rapporti con Roche potrebbe essere un evento di straordinaria importanza in ottica futura, al di la di quello che il risultato di CoBRIMM potrebbe suggerire. L’inizio delle sperimentazioni del MEKi di Exelixis con MPDL3280A, l’anti-PDL1 di Roche porta con se grandissime possibilità che finora non erano nemmeno ipotizzate. Questo aspetto ha due risvolti principali: serve a dotare Exelixis di una forza vendite (una delle conseguenze dell’accordo stretto con la Big svizzera) e consente ad Exelixis di entrare nel giro di quelle che saranno le terapie del futuro in ambito oncologico (chiaramente a patto che i dati premino il farmaco).

SAR245409 Exelixis EXEL sanofiAi due aspetti fondamentali per la compagnia appena citati, ossia l’espansione del labeling di cometriq e la partnership con Roche, si potrebbe aggiungere anche qualche movimento interessante dal resto della pipeline di Exelixis, aspetto che spesso viene sottovalutato (anche da me). Lo scorso ASH ad esempio è servito per mettere in luce il programma concesso il licenza a Sanofi riguardo l’inibizione di mTOR/PI3k. Nel caso specifico Sanofi sta conducendo una fase 2 nella quale SAR245409 viene impiegato nel trattamento di diversi tumori del sangue suddivisi in 4 bracci: linfoma follicolare (FL), leucemia linfatica cronica/piccolo linfoma linfocitico (CLL/SLL), linfoma mantellare (MCL) e linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL). I dati presentati ad ASH riguardano il primo braccio, cioè quello dei pazienti con FL. L’impiego del farmaco di Sanofi/Exelixis  ha perm esso di ottenere un tasso di risposta del 50% nei primi pazienti valutabili. Fra queste ci sono state anche due risposte complete, oltre a 10 parziali e tutte inserite (cosa fondamentale) in un contesto di soggetti con tre linee di trattamento precedenti e con un profilo di sicurezza rincuorante. L’accordo con Sanofi non ha lo stesso peso di quello siglato con Roche, ma è puro upside. Nessuno ne parla, così come fino a non molto tempo fa non si parlava di quello per cobimetinib.

Exelixis marcia in silenzio.

Nel frattempo, si avvicinano le scadenze degli studi registrativi di cui vi parlavo prima. Poi arriveranno gli altri studi targati cometriq, come quello potenzialmente registrativo nei pazienti con tumore al polmone e mutazione RET o la fase 3 METEOR, su pazienti con carcinoma del colon-retto CRC in seconda linea. Sempre seconda linea (ma nel tumore al fegato), sempre fase 3 con nome astronomico: CELESTIAL, ma qui si va al 2016. Exelixis, se Roche non se la compra prima, dal 2014 in avanti sarà impegnata a costruire due possibili blockbuster, lasciando che il resto della pipeline faccia il suo corso. E senza fare troppo rumore.