“Non ho creduto mai al destino, e non lo griderò… bene, va bene hai vinto, hai vinto, mi arrendo, griderò, griderò, il destino, il destino, il destino, il destino, il destino è quel che è, non c’è scampo più per me, il destino è quel che è, non c’è scampo più per me, oh…”

C’è bisogno di precisare da dove arriva la citazione? Non credo.

Settimana elettrizzante per Cell Therapeutics, stiamo tutti attendendo il giudizio del CHMP in merito alla richiesta di autorizzazione per Pixantrone che, mi auguro, si esprima questa settimana. Dunque, quello che accomuna Cell a Novartis lo abbiamo già detto (se ti serve un ripasso clicca qui), si tratta comunque di attualità stretta, nell’ipotesi che ad un parere positivo del CHMP faccia seguito una rinegoziazione della facoltà legata al pixantrone, magari ai diritti di commercializzazione in Europa, una volta approvato. Cosa accomuna invece sia  Cell Therapeutics che Novartis alla terza compagnia citata nel titolo?

Oggi due piccioni con una fava, oltre a rinfrescare la memoria su Tosedostat, ne approfitterò anche per dar seguito ad uno dei buoni propositi fatti per il 2012: parlare di più delle società europee. Si perché se siete azionisti di Cell conoscete sia Tosedostat che il partner Chroma, magari però non sapete chi ha concesso in licenza il farmaco prima di loro. Si torna indietro nel tempo di quasi 10 anni nella terra si Shakespeare, dei Beatles, delle Spice Girls di David Beckham.

L’anno è il 2003 e la compagnia in questione si chiama Vernalis (LON:VER), quello che l’accomuna a CTIC è proprio Tosedostat.

Si perché l’azienda si occupa di disordini a carico del sistema nervoso centrale (CNS per comodità) e di oncologia, cosa che in genere mi lascia alquanto perplesso, una piccola casa farmaceutiche che si occupa di Parkinson, emicrania e cancro al seno?

Vernalis commercializza un farmaco per l’emicrania acuta, Frova, attraverso due partner: Menarini per l’Europa (royalties del 25%) e Endo per gli USA (royalties dovute solo sopra una certa soglia di vendita, che sembra non raggiungere) e l’ha concesso in licenza anche a SK Chemicals in Corea del Sud.

Fra i composti in fase sperimentale del settore oncologia, Tosedostat è il più avanzato, visto che fra non molto entrerà in fase 3.

Breve riassunto per Tosedostat (se volete il resto cliccate qui):

Fase 2 OPAL. Il dato di gran lunga più interessante riguarda il numero di risposte in pazienti con prognosi peggiore e che già avevano fallito recidivi dopo precedenti trattamenti con agenti ipometilanti (HMA). I pazienti con precedente sindrome mielodisplastica hanno ottenuto un tasso di risposta globale (ORR) del 37%, la ORR per i recidivi dopo HMA è stata del 36%. La fase 3 sarà ovviamente su pazienti con sindrome mielodisplastica (MDS) a rischiointermedio-2 e alto che abbiano fallito precedenti trattamenti con agenti ipometilanti e dovrebbe iniziare in primavera.  Poco si può dire su questo trial oltre al fatto che sembra fatto con un criterio decisamente saggio, attraverso la scelta dei giusti pazienti si deciderà l’esito finale.

Altri punti di interesse di Vernalis riguardano la ricerca.

La recentissima collaborazione della quale si sa pochissimo con Roche, attraverso Genentech, per l’utilizzo della piattaforma di Vernalis nell’identificazione di un farmaco contro un bersaglio del quale non è stato detto nulla.

Partnership con Glaxo Smith Kline per un altro farmaco con bersaglio sconosciuto, ma in questo caso sembra che la collaborazione possa estendersi anche al di fuori del settore oncologia. Stesso discorso per Servier…

Con Lundbeck invece la collaborazione riguarda la scoperta di farmaci che bersaglino la mutazione del gene LRRK2, fattore di rischio nell’insorgenza del Parkinson.

Poi ci sono le collaborazioni attive, quelle delle fasi cliniche già in corso.

Vernalis, oltre a Tosedostat, ha una collaborazione con Verona Pharma per RPL554 nel trattamento della rinite allergica, dell’asma e di altri problemi respiratori in fase 1/2. Il termine della prima porzione dovrebbe arrivare a metà anno e potrebbe costituire un piccolo ma importante contributo.

I bersagli delle HSP, come vedete c'è l'imbarazzo della scelta... e mi pare che ne manchi anche qualcuno.

Il piatto forte però potrebbe essere altro. Tra i farmaci in fase di sviluppo ci sono due HSP90 inibitori, se vi state chiedendo dove avete sentito questa sigla, forse la risposta è nell’articolo di qualche giorno fa su Synta (SNTA) e Ganetespib.  Si parla di proteine da shock termico, i nomi sono AUY 922 e HSP 990, il partner è Novartis.

HSP 990 è in due fasi 1 in tumori solidi in Giappone ed i primi risultati potrebbero arrivare già a metà anno.

Molto più  interessante, secondo me, AUY 922. Già in fase 2 in pazienti con cancro al seno metastatico, sarà valutato su 45 arruolati in combinazione con Herceptin, anche se per i dati probabilmente dovremo attendere il 2013.

L’impiego che più mi intriga però si riferisce alla terza linea in pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) atteso per metà anno e con Tarceva per il 2014, sempre NSCLC stadio IIIb/IV.

Oltre a questi ce ne sono altri con scadenze più lontane che testimoniano l’ampio spettro di possibili applicazioni del farmaco.

Altra fase 2 che avrebbe dovuto dare risultati in pazienti con cancro allo stomaco in seconda linea. 120 pazienti randomizzati per ricevere AUY 922 o o docetaxel o irinotecan… qui i risultati definitivi non arriveranno, in quanto il trial è stato sospeso.

a tutti questi studi disegnati e condotti da Novartis c’è poi da aggiungere un trial interessante che valuterà AUY 922 in pazienti che hanno acquisito resistenza agli EGFR inibitori, in combinazione con tarceva, che potrebbe dare risultati di notevole importanza.

L’idea che mi sono fatto è che AUY 922 si trovi un passo dietro a Ganetespib, ma con diverse possibili applicazioni ed un partner forte come Novartis. Vernalis capitalizza pochissimo e la quotazione è ai minimi da un anno e rotti a questa parte, le royalties che incassa non sono molte e le ricompense per l’avanzamento delle fasi di sperimentazione servono a far girare sempre il meccanismo.

Ci sono però le scadenze del 2012, soprattutto l’inizio della fase 3 di tosedostat, e la validità della loro piattaforma dedicata alla scoperta di nuovi farmaci che  la rendono meritevole di qualche sguardo.

Anche più di semplici sguardi, magari.