Se pensate che in questo periodo di euforia biotech qualsiasi biocrosta abbia corso alla grande, avete ragione, ma esiste anche l’altra faccia della medaglia? Esistono compagnie di valore che vengono poco considerate dal mercato? La risposta che posso darvi io è si, Curis ($CRIS) ne è un esempio. Curis paga l’aver stipulato un accordo molto poco vantaggioso con Roche in merito al farmaco di punta (ed unico approvato della loro pipeline) Erivedge, prima conosciuto come Vismodegib. Erivedge è stato il primo Hedgehog inibitore ad ottenere il via libera di FDA che lo ha approvato per il trattamento delle forme inoperabili di carcinoma baso-cellulare (BCC), un tipo di tumore della pelle per il quale la prima opzione è sempre stata la chirurgia. Erivedge è approvato in Messico, Istraele, Corea del Sud, USA, Australia ed Europa con la stessa indicazione, ossia il trattamento delle forme metastatiche o localmente avanzate di BCC, ma sta cercando di ottenere una espansione dell’utilizzo anche nelle forme operabili, il che consentirebbe di accrescere notevolmente la quota di mercato da aggredire.

Quattro sono i pilastri su cui poggia Curis: due farmaci in partnership come Erivedge e Debio 0932 e due farmaci interamente posseduti come CUDC 907 e CUDC 427.

Debio 0932 è un HSP90 inibitore di seconda generazione, classe di farmaci con pochi successi alle spalle ed un unico (per quanto controverso) modello al quale ispirarsi in Genetespib di Synta ($SNTA). La titolarità del farmaco è condivisa con Debiopharm ed a Curis spetterebbero milestones per circa 77 milioni di dollari oltre alle royalties sulla vendita nel caso tutto fili liscio. La prima milestone che si profila all’orizzonte è prevista per il 2014 e riguarda l’arruolamento di pazienti nella porzione di fase 2 dello studio HALO in soggetti con tumore al polmone (NSCLC). I primi dati dell’impiego del farmaco in fase 1 comprendono 1 risposta parziale e 4 stabilizzazione della malattia su 8 soggetti affetti da carcinoma polmonare (la PR su paziente mKRAS). Debiopharm dovrebbe iniziare a breve una fase 1/2 in pazienti con carcinoma renale (RCC) nella quale il farmaco verrà impiegato assieme ad everolimus. Francamente, visto anche il recente insuccesso di Infinity ($INFI) con Retaspimycin, considero il programma di HSP inibizione nulla più che un possibile bonus. Per il momento, valore zero.

Rivedge invece un volore lo possiede ed a dipstto dell’accordo capestro fatto con Roche le vendite sono in continuo aumento ed il successo del farmaco (sempre limitato al BCC) destinato a migliorare nel breve. Roche ha venduto l’Hh inibitore per 13,3 milioni di dollari nel solo 1Q13 negli USA, soldi che si sono tradotti in circa 660.000 $ in royalties per Curis, la quale ha girato la somma a Pharmakon, per contribuire ad azzerare il debito contratto (per 30M$) lo scorso anno:

 

Curis, Inc. (Nasdaq:CRIS), a drug development company seeking to develop next generation targeted small molecule drug candidates for cancer treatment, today announced that, subject to the occurrence of certain closing conditions, it will enter into a $30 million debt transaction secured with certain future Erivedge® royalties, with an investment fund managed by Pharmakon Advisors.

 

La crescita nelle vendite sembra continuare ed il segno più interessante di un trend in ascesa è l’aumento delle nuove prescrizioni. Roche ha annunciato un totale di vendite di circa 16 milioni di dollari nel 2Q13, cifra leggermente sotto le aspettative ma superiore a quanto fatto segnare nel trimestre precedente (circa 1900 prescrizioni contro circa 1500 nell’1Q13). Ora, a queste cifre occorre cominciare ad aggiungere l’apporto europeo e del resto dei paesi nei quali si venderà il farmaco oltre al possibile mercato dei casi operabili che, a fronte di uno studio che potrebbe centrare l’obiettivo, non necessiterà per forza di cose di una nuova approvazione presso gli enti preposti. In parole povere, se lo studio sarà convincente non servirà alcuna approvazione per vedere Erivedge prescritto anche nelle forme operabili, con un allargamento del mercato notevole.

 

curis cris erivedge

Nel grafico potete osservare l’andamento delle prescrizioni di Erivedge (TRx), delle nuove prescrizioni (NRx) e delle vendite in milioni di dollari effettuate da Roche.

La diffusione del farmaco ed il numero crescente di prescrizioni sembrano procedere con un ritmo piuttosto costante e garantiscono a Curis la possibilità di poter estinguere il debito contratto in un lasso di tempo ragionevole e nel contempo di poter centrare l’attenzione sul resto della pipeline.

Due sono gli interessanti farmaci in fase di sviluppo e sono quelli che ho citato prima, con un terzo messo da parte e del quale si parla poco: CUDC 101.Quest’ultimo è stato testato in fase 1 nel trattamento del carcinoma della testa e del collo utilizzando una formulazione da somministrare per via intravenosa che nel frattempo è stata prima sospesa e poi abbandonata a favore di una formulazione assumibile per via orale. Per quel che ne so, Curis non ne parla mai.

Di CUDC 427 vi ho già parlato in passato, si tratta dello IAP inibitore preso da Roche ed i cui dati sono stati presentati lo scorso ASCO. I punti cardine di quanto finora sappiamo riguardano l’efficacia del farmaco, che nella fase 1 condotta ha permesso di ottenere 2 risposte complete e 8 pazienti con stabilizzazione della malattia (4 dei quali con durata maggiore di 3 mesi) e che il dosaggio massimo ancora non è stato determinato. Il profilo di sicurezza del farmaco è accettabile con due soli casi di eventi avversi di grado 3 ed un solo caso di elevate transaminasi (ALT) nel dosaggio 450 mg ed un solo caso di aumento di aspartato transferasi (AST) in quello da 600 mg. Con l’aggiunta di un valido biomarker per la selezione dei pazienti CUDC 427 potrebbe risultare un acquisto di notevole importanza per la compagnia.

Il farmaco sarà testato in una fase 1/2 assieme a capecitabina nel trattamento de tumore al seno HER2- mentre è già in corso l’espansione della fase 1 che vede principalmente investigato il farmaco nel trattamento del carcinoma ovarico. Altro aspetto di particolare interesse, una delle due risposte complete si è verificata in un paziente affetto da linfoma MALT (tessuto linfoide associato alle mucose), malattia rara ed aggressiva.

Ultima feccia in faretra, CUDC 907. Qui va spesa qualche riga in più, perché so già cosa state pensando, state pensando che sia l’ennesimo PI3k inibitore col quale vi voglio annoiare. Vwero che è un PI3ki e vero che il segmento si sta facendo affollato, ma non mi risulta ci siano allo studio altri  PI3k/HDAC inibitori oltre a questo di Curis. Questo aspetto potrebbe fare molta differenza, senza contare che gli HDACi stanno guadagnando consensi (specie gli HDAC6i) ed i PI3k inibitori… beh, lo sapete. CUDC 907 ha una certa predilezione per HDAC 1,2,3,6,10 e per le isoforme alfa beta e gamma di PI3K. Ad ASH ci sarà più materiale di cui discutere, più chiarezza sul tipo di somministrazione e sull’attività, che finora si è già parzialmente rivelata in un caso di mieloma multiplo (in particolare una certa sinergia con Revlimid ) ed in un caso di linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL).  Ci sono due fasi 1 in corso: una con pazienti affetti da linfomi recidivi/refrattari e mieloma ed una su pazienti con tumori solidi. Per quanto riguarda la seconda, posto che un PI3k che funzioni in questa indicazione ed in monoterapia lo devo ancora vedere, sarà piuttosto interessante vedere se la natura duplice dell’inibizione del farmaco potrà produrre effetti sui pazienti arruolati. Sarebbe un colpo notevole.

In conclusione?

Con vendite di Erivedge in crescita (anche se Curis percepisce royalties piuttosto basse), due potenziali bonus dal valore nullo al momento e due programmi interessanti con scadenze importanti da qui al 2014, Curis sembra essere parecchio sottovalutata. Ha un pessimo management o, per meglio dire, un management lentissimo, ma ha coraggio da vendere nella scelta dei farmaci da sviluppare. Osano essere differenti e se percorrere nuove strade può sembrarvi troppo rischioso, fate bene a girarvi dall’altra parte. Se invece le poche righe che ho scritto vi facessero venire voglia di prendere in considerazione il titolo sappiate che Curis ha più di 50 milioni di dollari in cassa, un debito da 30 milioni che sta ripagando con i guadagni di Erivedge e che capitalizza circa 370 milioni di dollari. Ci sarebbe anche un altro aspetto riguardante Erivedge, ma penso proprio che non se ne possa discutere pubblicamente… quindi fate finta che non vi abbia detto nulla.