Giornata densa quella di ieri, giornata che ha visto la caduta di tre compagnie piuttosto popolari nel comparto biotech. Mi riferisco a Keryx ($KERX) e Aeterna Zentaris ($AEZS) che lo sono da tempo ed in misura significativamente maggiore e Avi Biopharma ($AVII) che lo è da meno, sia come tempo che come intensità di seguito.

Due storie paragonabili dal punto di vista del risultato in termini di quotazione, diversi in quelli di sviluppo futuro, almeno secondo me.

Keryx e Aeterna zentaris.

Keryx e Aeterna Zentaris sono legate indissolubilmente da Perifosine, farmaco che ieri ha prodotto i primi risultati della fase 3 che lo vedeva impegnato nel trattamento di pazienti affetti da carcinoma al colon-retto avanzato e recidivo. Visto il destino comune, mi riferirò solo a Keryx, più che altro per comodità nello scrivere il nome della compagnia.

I dati a dire il vero non ci sono, il comunicato di Keryx ($KERX) parla in modo generico del fatto che il farmaco non abbia raggiunto l’endpoint principale, ossia migliorare la sopravvivenza dei pazienti rispetto al placebo. Il fatto che non venga nemmeno accennato alla possibilità che ci fosse quantomeno un trend positivo mi fa pensare che lo studio sia andato veramente male, ma sono solo supposizioni. Sul tavolo rimane un meno 65% che fa malissimo, specialmente visto che il titolo ha goduto di un notevole seguito anche qui in Italia, mentre in USA è stato oggetto di battaglie mediatiche, minacce di ricorsa ad avvocati, piani di vendita della società ed altro ancora (se non potete resistere alla tentazione di saperne di più, leggete qui).
Tempo fa scrissi un articolo su tre studi in fase di completamento da seguire, si trattava dell’EXAM di Cabozantinib, di X-PECT di Perifosine e della fase 3 di Stimuvax. Come quasi sempre faccio ho messo in chiaro il fatto che bisogna sempre diffidare quando uno studio va oltre il tempo considerato ragionevole di completamento. La prima ingannevole sensazione è che il trial duri di più perché il farmaco sta funzionando alla grande, senza pensare che potrebbe benissimo essere il braccio del placebo a funzionare meglio, ovviamente questo vale per i trial randomizzati con braccio di controllo. Può essere questo il caso?
Quando un trial va male, una delle scuse più gettonate è che il placebo ha ottenuto risultati senza precedenti, il che ci può anche stare, nella PR di Keryx ($KERX) però non c’è nulla, toccherà attendere altri dettagli, visto che nemmeno in conference call si sono sbilanciati, il che depone sempre meno a favore di un almeno decente comportamento del farmaco.
Perifosine è in una ulteriore fase 3 che a questo punto rimane nel limbo, dato l’incerto futuro dello sviluppo del farmaco.
Rispetto ad Aeterna Zentaris ($AEZS) Keryx ($KERX) ha un secondo composto in fase 3 con dati previsti per fine anno, se non ricordo male. Ieri il titolo ha toccato il minimo dell’ultimo anno a 1,63$, quindi un rimbalzo ci potrebbe stare. Tanto per sgombrare il campo da dubbi, accantonerei l’idea che qualcuno possa comprare la società e comincerei a riflettere sul fatto che possano anche emettere warrant e nuove azioni per finanziare il nuovo corso. Non darei per scontato che il secondo trial venga soppresso… anche se a questo punto non molti si aspetteranno chissà che.

Avi Biopharma.

Avi Biopharma ha chiuso ieri a quasi meno 30%, cosa che mi ha indotto subito a maledire Directa per non concedermi la possibilità di acquistare il titolo. Avrei aperto volentieri una piccola posizione da rintuzzare magari ad una successiva diluizione azionaria. Quello che è accaduto ieri mi ricorda tanti altri episodi dei quali ho anche scritto in passato. Una vendita sulla notizia dettata da 3 fattori: paura di diluizione a breve, vendita sulla notizia e cattiva interpretazione dei dati.

Lo studio di Avi Biopharma ha generato i seguenti dati:

treatment with eteplirsen met the primary efficacy endpoint in a randomized, double-blind, placebo-controlled Phase IIb study in boys with Duchenne muscular dystrophy (DMD). Eteplirsen administered once weekly at 30mg/kg over 24 weeks resulted in a statistically significant (p ≤ 0.002) increase in novel dystrophin (22.5% dystrophin-positive fibers as a percentage of normal) compared to no increase in the placebo group.

Questa invece la parte che ha affossato il titolo:

In the study, a shorter duration of eteplirsen treatment, 12 weeks, did not show a significant increase in novel dystrophin (0.79% dystrophin-positive fibers as a percentage of normal; p-value NS), despite administration of the drug at a higher dose (50mg/kg once weekly). This finding suggests that a longer duration of dosing is required before meaningful levels of dystrophin are produced. There were no significant improvements in clinical outcomes in the treated groups compared to placebo. Performance on the 6-minute walk test and other outcome measures were generally stable across most of the patients, including the placebo patients, suggesting that a longer period of observation will be required to demonstrate clinical effects of eteplirsen versus a placebo control.

La mancata significatività dell’incremento di distrofina si riferisce al trattamento dopo 12 settimane, così come anche la funzionalità muscolare nei piccoli pazienti.

Mettiamola così, ad un dosaggio di 50mg/kg una volta a settimana per 12 settimane non si è riuscito ad ottenere una aumento significativo di distrofina, cosa che invece è riuscita con un dosaggio di quasi la metà dopo 24 settimane. Questo per me significa solo che occorre un follow up ed un dosaggio maggiore in termini di tempo.

Questo trial doveva servire a capire come impostare la fase 3 per il trattamento della Dostrofia Muscolare di Duchenne. Direi che un’idea ce la siamo fatta, o no?