A gennaio Harvey Berger, Ceo di Ariad Pharmaceuticals, comunicò l’esito positivo della fase 3 SUCCEED, e l’intenzione da parte di Merck di presentare la domanda di registrazione all’Fda nel corso del 2011. Come sappiamo non solo lo hanno fatto negli USA, ma anche in Europa, ottenendo due risposte preliminari positive. FDA ha recentemente stabilito che la revisione del farmaco sarà di tipo standard, il che significa che impiegherà 10 mesi. Come scrivevo giorni fa, la priority (revisione in 6 mesi anzichè 10) era stata richiesta, ma non accolta. Ovviamente nessuna spiegazione a proposito.

Se vi state chiedendo perché, con due possibili approvazioni in cantiere, io abbia solo parlato di Ponatinib, adesso vi tolgo subito la curiosità.

Ridaforolimus è molte cose, un farmaco in approvazione in Europa e Stati Uniti, un farmaco con una partnership forte come quella di Merck e la notizia del buon esito del SUCCEED ha fatto balzare il titolo in su del 40%. Ponatinib invece, non ha nessuna di queste caratteristiche, ma il potenziale è smisurato. Questo non significa che Ridaforolimus vada ignorato, però. Infatti oggi parlo di questo e dei dati diffusi a gennaio. Poi vediamo come le due cose si combinano, approvazioni ed attesa del PACE di ponatinib.

SUCCEED è una fase 3 randomizzata doppio cieco su 711 pazienti con sarcoma osseo e dei tessuti molli metastatico.

Ridaforolimus riduce del 28% il rischio di progressione della malattia rispetto al placebo ( P value= 0,0001). La sopravvivenza libera da malattia mediana è di 17,7 settimane vs le 14,6 del placebo, il che non è molto, ma è pur sempre qualcosa.

Da ASCO 2011 apprendiamo poi (dato che lo studio è ancora in corso) che le analisi dei dati aggiornate parlano di una riduzione del 31% del rischio di progressione della malattia o di decesso rispetto al placebo. La la PFS mediana di 22,4 settimane con ridaforolimus e di 14,7 settimane con il placebo.

Placebo (N=364) Ridaforolimus (N=347) P-Value
Age mean (SD) 50.6 (15.0) 52.0 (16.0) 0.2360
Gender Male/Female (%) 43/57 45/55 0.4969
ECOG 0/1 (%) 50/50 50/50 1.0000
Histology soft tissue/bone (%) 91/9 89/11 0.4476
Prior chemo 1st/2nd or 3rd (%) 62/38 61/39 0.9386
Sarcoma grade high/low (%) 73/6 74/4 0.7152
Metastatic sites lung/liver (%) 64/19 67/14 0.5296

La tabella qui sopra mostra come sono stati bilanciati i due gruppi, non c’è distinzione fra ECOG 0 e 1 ma per quanto riguarda il resto mi pare abbiano fatto un buon lavoro.

La percentuale di pazienti ancora in vita e senza progressione della malattia dopo 3 mesi era del 70% vs 54% e dopo 6 mesi era del 34% vs 23%.

A studio ancora in corso l’OS mediana era di 21,4 mesi con ridaforolimus e di 19,2 mesi con il placebo con un p value=0,2256 che, pur non attestandone la significatività, da l’idea di un trend favorevole. E’ stata osservata una riduzione della lesione tumorale pari all’1,3% con il farmaco, rispetto a un aumento del tumore pari al 10,3% nel braccio del placebo, qui il p<0,0001 mette al sicuro da ogni dubbio.

Il paziente colpito da sarcoma metastatico ha una prognosi infausta e pochissime opzioni terapeutiche. Questo mi spinge a fare due considerazioni. La prima è che molto probabilmente il farmaco sarà approvato, la seconda è che una simile esigenza medica forse meritava una priority, ed il motivo per il quale non è stata data mi spinge a ritenere che l’approvazione in Europa sia più probabile che negli USA. Ma è questione di poco.

Come più volte detto, da qui a fine anno si parlerà molto di ponatinib, se per qualche motivo, lo studio non convincesse o si verificasse una vendita sulla notizia, ARIA diventerebbe un ottimo candidato da run up in vista delle approvazioni. Per EMEA, la lista delle domande del 120° giorno è a dicembre, il 15 per la precisione.