Exelixis (EXEL) ha una pipeline, una serie di farmaci in sviluppo, sterminata ed è’ costituita da molecole con un bersaglio preciso che possono avere svariate applicazioni sia in campo oncologico che in quello delle patologie infiammatorie.  La si può tuttavia dividere in 3 categorie precise: farmaci da concedere in licenza, farmaci concessi in licenza ed in fine Cabozantinib, che fa squadra a se. La strategia è chiara, puntare tutto o quasi su Cabo e guadagnare il più possibile sfruttando farmaci ritenuti meno interessanti, ma che fanno gola alle big pharma. Quando il buon Gooser ieri mi ha comunicato in tempo reale del nuovo accordo di EXEL mi sono subito chiesto cosa se ne fanno di tutti quei soldi che hanno in cassa, ma poi mi si è fatto strada una altro pensiero,e sono subito andato a controllare.

Mi pareva strano che il caro, vecchio Adam Feuerstein si lasciasse sfuggire la possibilità di parlar male di Aeterna Zentaris (AEZS) e Keryx (KERX). Ecco, appunto:

2 P13K-focused deals: Takeda buys Intellikine; $EXEL license to $MRK. Notice someone missing? Hint: $AEZS $KERX perifosine.

Facciamo un passo indietro, anzi due.

EXEL ha concesso la licenza mondiale a Merck per  quanto riguarda il proprio programma di ricerca e sviluppo nel campo della PI3K-delta assieme al farmaco XL 499, il PI3K inibitore in fase più avanzata.

KERX e AEZS da tempo sono bersaglio di Adam Feuerstein che le ha prese di mira per dimostrare una teoria che vuole le compagnie impegnate in ambito oncologico sotto i 300M$ di capitalizzazione fallire in fase 3.

Buona parte del ragionamento del pelatone si basa sull’assunto che se i farmaci di queste compagnie fossero validi le stesse non capitalizzerebbero solo 300M$ o comunque sarebbero state acquisite da compagnie più grandi.

KERX e AEZS in fase 3 hanno perifosine che, manco a farlo apposta, è un PI3K/AKT inibitore.

Perifosine non è uno dei miei farmaci preferiti, ma la base dello studio in corso è una fase 2 che ha dato ottimi risultati, anche se in un numero di pazienti ristretto. Ipotizzare che lo studio fallirà solo perché le compagnie capitalizzano poco è quantomeno bizzarro, anche perché poi non si capisce se la capitalizzazione delle due debba essere sommata o meno, visto che condividono perifosine…

C’è da chiedersi, come ha fatto già qualcuno, se la questione sia nota ai pazienti o alle cellule tumorali…

Torniamo alla questione di EXEL, questa è la lista delle partnership:

Farmaco/programma Bersaglio principale Partner Stato sperimentazione
Isoform Selective PI3Kα and PI3Kβ PI3Kα and PI3Kβ Sanofi-Aventis Preclinical
ROR Antagonists ROR Bristol-Myers Squibb Preclinical
XL550 MR Daiichi-Sankyo Phase 1
XL475 TGR5 Bristol-Myers Squibb Preclinical
XL281 RAF Bristol-Myers Squibb Phase 1
XL139 Hedgehog Bristol-Myers Squibb Phase 1
XL652/XL041 LXR Bristol-Myers Squibb Phase 1
XL518 MEK Genentech/Roche Phase 1b
XL765 PI3K, mTOR Sanofi-Aventis Phase 1b/2
XL147 PI3K Sanofi-Aventis Phase 2
XL880 VEGFR2, MET GlaxoSmithKline Phase 2
XL499 PI3Kδ Merck Preclinical

Particolarmente interessante sono stati i dati presentati lo scorso ASCO da Genentech su di una terapia in combinazione che comprende il farmaco XL518 concesso in licenza con un loro PI3K inibitore, giusto per rimanere in tema.

Gli effetti collaterali si sono dimostrati moderati mentre dal punto di vista dell’efficacia alcuni pazienti dei 27 arruolati hanno visto i loro tumori restringersi. Fra questi due pazienti con melanoma, uno con carcinoma prostatico due con tumore al polmone non a piccole cellule mentre un altro paziento con tumore al polmone ed altri due con melanoma avevano riportato una stabilizzazione della malattia.

La lista dei PI3K inibitori si allunga ed i risultati non tardano ad arrivare, Perifosine forse non sarà una novità da questo punto di vista ma almeno vanta un discreto vantaggio. La fase 3 potrà andare bene, come si spera, o male. Non dipenderà certo dagli articoli del pelatone…